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All’interno dell’International Workshop on Bio-Inspired Robots, svoltosi dal 6 all’8 aprile scorsi a Nantes, è stato presentato il robot Lampetra, sviluppato all’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, diretto da Paolo Dario. Il workshop, che ha richiamato l’attenzione di oltre 250 tra scienziati e ingegneri, rientrava nell’ambito delle 'Future Emerging Technologies' (FET) e ha dedicato particolare attenzione a diversi progetti europei, tra i quali il Lampetra, coordinato dal gruppo di Paolo Dario. L’École des Mines di Nantes, sede dell’incontro, è diventata l’habitat naturale di numerosi robot sviluppati dalle università di tutto il mondo, tra i quali si sono distinti l’anguilla elettrica (sviluppata da un’università francese), la salamandra robotica (Svizzera) ed il colibrì (Giappone).
Il robot Lampetra nasce come ricostruzione robotica della lampreda, animale marino simile all’anguilla, ed è un mix di meccatronica e robotica. Ci sono sensori e meccanismi che sostituiscono muscoli e neuroni, una pelle artificiale ed un sistema di navigazione che consente all’automa di risalire i fiumi. Ma ciò che più sorprende in Lampetra è che servirà ai neuroscienziati per studiare il sesto senso negli animali e negli uomini, oltre alla capacità di alcuni esseri viventi - come appunto le lamprede - di intuire ed evitare gli ostacoli durante il loro lento risalire i fiumi per raggiungere il luogo in cui deporre le uova. L’automa non servirà solo in laboratorio ma, una volta perfezionato, potrebbe avere applicazioni in più campi, “come ad esempio il raggiungimento attraverso corsi d’acqua di luoghi isolati per controllare il territorio” ha spiegato Paolo Dario. Continua: “La forma ed il movimento del robot consentono di impiegarlo in situazioni difficili, come nelle rovine derivanti da uno tsunami o da un terremoto”. Lampreda, inoltre, potrà operare in telepresenza: con un casco stereoscopico l’operatore guiderà il robot ed avrà la sensazione di trovarsi nel luogo da esplorare. Si potrà guidare l’automa nelle profondità di fiumi e torrenti e guardare gli anfratti più nascosti semplicemente utilizzando una consolle.
La biorobotica è il risultato di una sinergia sempre più stretta tra biologi e robotici: allontanandosi dalla robotica tradizionale, si dirige verso una continua ispirazione dalla natura, privilegiando l’osservazione degli animali, le loro caratteristiche ed i loro movimenti. Gli animali infatti esprimono capacità che li rendono particolarmente efficaci negli ambienti in cui vivono, dimostrando come la natura sia una fonte perenne di ispirazione ed insegnamento.
“La partecipazione all’evento di Nantes – hanno spiegato i ricercatori della Scuola Superiore Sant'Anna presenti – ha rappresentato un’autentica consacrazione per il mondo della ricerca francese che si è trovata ad ospitare un evento di così grande portata e soprattutto per la ricerca italiana che, grazie al lavoro svolto dall’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant'Anna, si è fatta trovare pronta e in prima linea nel quadro di una linea di ricerca che nei prossimi anni avrà un forte impatto scientifico e tecnologico nell’ambito della realizzazione di macchine e sistemi altamente intelligenti ed interattivi”.
Antonino Neri
Fonte: http://www.nextme.it
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