Robot volanti in grado di afferrare oggetti e svolgere compiti rischiosi. È questo l’ambizioso progetto del programma ‘Airobots’ (Innovative Aerial Service Robots for Remote Inspections by contact), supportato dalla Comunità Europea. La futura generazione di robot aerei europei punterà soprattutto sui quadricotteri, piccoli elicotteri chiamati così per le quattro eliche ed equipaggiati con bracci meccanici e mani intelligenti. Per ora ci sono solo due prototipi, sviluppati nel corso del primo anno del programma Airobots, che sono il risultato di un lavoro di squadra al quale l'Italia partecipa con il Laboratorio Prisma dell'Università Federico II di Napoli e con le università di Bologna e Salerno, insieme ad alcuni partner europei, come il Politecnico di Zurigo e l'Università olandese di Twente, oltre alla joint-venture Alstrom Inspection Robotics (Alstrom e Politecnico di Zurigo).
È poi in costruzione il braccio che permetterà ai quadricotteri di manipolare con grande precisione anche oggetti molto pesanti, oltre a nuovi sensori e programmi capaci di guidare il volo dei robot. Questi nuovi apparecchi aerei, che concorrono per entrare a far parte del settimo programma quadro di ricerca Ue "sono progettati in modo da svolgere compiti molto rischiosi, come la manutenzione dei cavi dell'alta tensione o individuare persone in pericolo in edifici in fiamme", come spiega Bruno Siciliano, coordinatore del laboratorio Prisma (Progetti di Robotica Industriale e di Servizio Meccatronica e Automazione). L'idea, aggiunge Siciliano, "è quella di sviluppare un velivolo aereo ad ala rotante, dalle dimensioni molto contenute e privo di pilota a bordo, teleguidato da parte di un operatore ed in grado di interagire fisicamente con il mondo circostante, per esempio entrando in contatto con la struttura che si vuole ispezionare in modo non distruttivo, grazie ad un involucro meccanico". In un futuro non molto lontano potremo quindi vedere un esperto nella manutenzione di un particolare impianto controllare il robot mentre esso esegue l'operazione: "il tecnico - spiega l'esperto - interagisce a distanza con il velivolo in modo 'intuitivo' e, con l'aiuto di joystick, guanti e occhiali elettronici, trasforma il robot in una vera e propria 'mano volante', utile in vari ambiti industriali e civili”.
Fonte: http://www.nextme.it
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