Storie quasi normali
“Non portare telecamere, però… che non voglio uscire su Striscia la Notizia”. Tranquillizzo la signora A.V. che siamo un settimanale su carta e che non diremo niente al Gabibbo. E così accetta di fare una chiacchierata con noi. Ha 72 anni e vive sola. Fino a qualche tempo fa divideva la casa col figlio il quale, dopo aver scoperto di essere stato adottato, non ha più voluto saperne di lei. È rimasta vedova a 45 anni. Non ha mai pensato di rifarsi una vita. “Ho avuto un solo uomo e morirò con la sua foto attaccata al collo”. Insieme alla medaglietta con l’immagine del marito incisa su una lamina d’oro, al collo porta anche la fede, come usano fare le anziane vedove del Sud. È agitata la signora A. e, per non guardarmi negli occhi, apre la credenza e inizia ad offrirmi di tutto. Ha paura che le diano della pazza e fa fatica a rivelarci degli straordinari incontri che da dieci anni a questa parte le hanno scombussolato la vita. “Mi rinchiudono se lo sanno in giro. La voce già un po’ si è sparsa e chi lo sa mi guarda storto”. La sera del 16 gennaio 2001, di ritorno dal cimitero, la signora A. rimane colpita da una strana luce a intermittenza giallo-arancio che andava su e giù per il cielo. “All’inizio ho pensato fosse un aereo che aveva preso fuoco. Poi pian piano la luce si è allontanata finché non l’ho più vista. Quella notte mi sono addormentata con la convinzione di aver visto la stella di mio marito che mi salutava. Verso le tre mi sono svegliata e dalla parete di lato al letto improvvisamente si è aperto un varco. Quella parete non era più di mattoni, era diventata impalpabile. Da quell’apertura vaporosa sono apparsi due omini grigi, alti quanto il comò, con una testa gigante. Mi sono venuti incontro e io non riuscivo a muovermi. Non penso fosse solo paura, ero davvero paralizzata nel letto”. Curiosa e atterrita le chiedo se le hanno detto o fatto qualcosa. “Solo un gesto: mi hanno indicato lo specchio. Lo guardo e vedo riflessi quegli omini moltiplicati cento, mille volte. Mi rigiro verso di loro ed erano spariti. La parete si era ricomposta”. Secondo la signora A. quello era un avvertimento che presto gli alieni arriveranno sulla Terra e la conquisteranno. Ha vissuto e vive questi incontri quasi tutte le notti e ne ha incontrati diversi. “Sono come i cinesi: sembrano tutti uguali a prima vista ma pian piano ho imparato a distinguerli”. Questi strani esseri dalla “similpelle” – come la definisce la signora A. – vanno in giro nudi, non hanno sesso e non si comprende come possano moltiplicarsi. Ci tiene a precisare che non le hanno mai fatto del male: “Vengono solo a farmi visita… mi fanno compagnia. Anche se preferirei venissero di giorno. Io parlo con loro e secondo me mi capiscono, perché sembrano annuire e se faccio qualche battuta sorridono pure”. Le chiedo se ha provato a fotografarli. “Sì che ci ho provato. Anche se sentivo di infrangere un segreto tra me e loro. Ma volevo innanzitutto dimostrare al mio medico che non sono pazza e poi far vedere a tutti che gli alieni non sono cattivi”. Mi mostra una foto: nei bordi si riesce a distinguere qualche mobile della stanza; in mezzo diverse macchioline luminose scintillano come lucciole in una notte d’estate. Fenomeni paranormali o pura fantasia di un’anziana donna che per riempire il vuoto delle sue giornate inventa, come fanno i bambini, i suoi amici immaginari?
di Maria Giovanna Cogliandro
Fonte: http://www.larivieraonline.com
Commento di Oliviero Mannucci: Questo caso mi sembra degno di nota. Per quanto alcune cose riferite dalla testimone possano sembrare inverosimili alla maggior parte della gente, vi sono degli elementi comuni ad altri casi simili.
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