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Wednesday, April 27, 2011

Entro 10 anni una base sulla Luna

Perché serve un appoggio per il viaggio verso Marte. Un provvedimento di legge cerca di far resuscitare il programma della Nasa Constellation, cancellato da Obama

Negli Usa, non tutti concordano con il Presidente in merito alle priorità della Nasa, e vorrebbero tanto vedere una bandierina a stelle e strisce su una base permanente con fondamenta lunari. Ora dalle opinioni qualcuno sta passando ai fatti: lo scorso 15 aprile il repubblicano Bill Posey (Florida) ha presentato alla Camera dei Rappresentanti il provvedimento di legge H.R. 1641, il cui titolo è: “ Reasserting American Leadership in Space Act”, sintetizzato con “Real Space Act” e già soprannominato il provvedimento “ Back to the Moon”.

Ci sono quattro co-sostenitori: Sheila Jackson-Lee e Pete Olson (Texas), Rob Bishopn e Frank Wolf (Utah). Il nome di quest’ultimo in calce è particolarmente significativo, dal momento che Wolf è il presidente del sottocomitato agli Stanziamenti per il commercio, la giustizia e le scienze (the chairman of the on the Commerce-Justice-Science subcommittee on Appropriations).

Il disegno contiene un’esortazione per la Nasa che non potrebbe essere più esplicita: “ La National Aeronautics and Space Administration dovrebbe programmare il ritorno sulla Luna entro il 2022 e sostenere […] la presenza umana per promuovere la superiorità degli Stati Uniti nello Spazio come un punto di appoggio per la futura esplorazione di Marte e di altre destinazioni. Il budget della Nasa dovrebbe essere in linea con questi obiettivi”.

Proprio quest'ultimo, in effetti, è il punto dolente. Ed è il motivo per cui Obama ha cancellato il programma di missioni umane Constellation: la Nasa deve fare i conti con le sue tasche, perché non ci sono i soldi per tutto, e vanno fissate delle priorità. Per ora, sembra che alla Luna e a Marte, si preferiscano gli asteroidi. E la base sulla Luna, messa nel bilancio da Bush nel 2005, non è più contemplata.

Per i cinque del “ Back to the Moon” però, il nuovo programma manca di obiettivi precisi, nel senso materiale del termine. Se non sulla Luna e su Marte, dove si può andare, per ora? Posey e gli altri non sono affatto convinti delle nuove priorità, e lo dicono elencando una serie di motivi per cui il programma spaziale dovrebbe essere modificato. Tra questi, vi è lo sviluppo tecnologico (che, secondo i repubblicani, ha bisogno di un fine chiaro) e l’aumento della sicurezza nazionale; stranamente, non viene elencato, come fine, l’utilizzo delle risorse.

Il destino del provvedimento di legge, che comunque resta abbastanza vago da non offendere nessuno e, eventualmente, da poter essere ripreso dalla Nasa stessa, è molto incerto. Anche se passasse la Camera, non è detto che abbia delle possibilità di passare al Senato. Ma almeno, comunque andrà, sarà servito come memo per gli americani, fa notare un articolo su Yahoo! news.

Fonte: http://daily.wired.it

Commento di Oliviero Mannucci: A mio avviso gli USA stanno sbagliando. La fuura missione su Marte che costerà molti milioni di dollari, probabilmente dovrà essere sostenuta dalla maggiori potenze economiche del mondo. La ISS, è una base spaziale internazionale ad esempio, non vedo perchè una base lunare non possa essere allo stesso modo finanziata e costruita da una sorta di ente spaziale internazionale, che a mio avviso andrebbe realizzato unendo sotto un unico tetto gli enti spaziali di USA, Europa, Russia, Cina, Giappone, India e via via tutti i paesi tecnologicamente ed economicamente sviluppati che vorranno e potranno aggiungersi . Il futuro dell'uomo nello spazio, la conquista del sistema solare e i primi viaggi interstellari dovranno vedere un umanità unita sotto tutti i punti di vista.

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