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Wednesday, April 27, 2011

Il radar Sharad svela i radicali cambiamenti climatici di Marte

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A bordo della sonda spaziale statunitense inviata dalla Nasa nel 2005 per scoprire i segreti di Marte e scovare potenziali accessi al pianeta, viaggia da qualche anno anche Sharad, un radar sviluppato dall'azienda italiana Thales Alenia Space, per conto dell'Agenzia Spaziale Italiana e dall’Università di Roma La Sapienza.

Sharad, che ha finora esplorato il suolo marziano in silenzio e senza troppi facili entusiasmi, sembra stavolta aver rilevato nella calotta polare sud del pianeta un deposito di biossido di carbonio ghiacciato decisamente superiore alle aspettative. Si, perché la presenza di anidride carbonica ghiacciata su Marte non è in effetti una novità per gli scienziati, ma qui si parla oggi di quantità ben 30 volte superiori alle ipotesi precedenti, il che cambia notevolmente la visione d’insieme.

In verità l’acqua allo stato liquido, più che scomparsa definitivamente, è soltanto riprecipitata nella zona fredda (il polo sud, appunto), nel momento in cui Marte ha ristabilito la sua consueta inclinazione planetaria. Fra altri 100mila anni, dunque, le condizioni appena descritte potrebbero riproporsi, e quello sarebbe allora il momento più indicato per l’uomo di fare visita al Pianeta Rosso.

Certo, la presenza di acqua allo stato liquido e la densità dell’atmosfera non sono di per sé condizioni sufficienti alla sopravvivenza dell’uomo su Marte, visto che quest’ultima risulterebbe composta essenzialmente di anidride carbonica (che sulla Terra non supera lo 0,4percento). Tuttavia sarebbe abbastanza per permettere agli scienziati del futuro di passeggiare finalmente, armati di bombole di aria, sulla superficie di questo affascinante e imprevedibile pianeta.

Annalisa Di Branco

Fonte: http://www.nextme.it

Commento di Oliviero Mannucci: Questa notizia che ho già pubblicato qualche giorno fa mi fa nascere un interrogativo? Se Marte è così instabile, potrebbe essere vera a questo punto un ipotesi che io feci in un mio piccolo racconto di fantascienza scritto negli anni 80. E cioè, che i Marziani siamo noi. Si sa, infatti, che su Marte le condizioni della sua atmosfera in passato erano molto più adatte ad ospitare vita intelligente, questi nostri ipotetici antenati resisi conto che Marte era soggetto a questo cambiamento del proprio asse di rotazione dalle conseguenze catastrofiche per loro, approntato un piano di evacuazione del pianeta riservato a poche migliaia di marziani sarebbero scesi sulla vicina e più ospitale Terra e avrebbero dato vita ad una civiltà molto più avanzata di quelle indigene già presenti ( vedi Atlantide, etc.) che in seguito si sarebbe poi mescolata con le razze già presenti sulla Terra trasmettendo parte delle loro conoscenze. Che ne pensate?

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