| |
Vengono in mente le immagini di Armageddon e di Bruce Willis impegnato a salvare il mondo. Ma a quanto pare, quello che era unfilm corrisponde in parte alla realtà. La Terra è costantemente minacciata da asteroidi di varie dimensioni che, spesso, incrociano la sua orbita rischiando l’impatto.
Gli oggetti che transitano ad una distanza minima dall’orbita terrestre sono chiamati NEOs, ossia Near Earth Objects. Questi corpi possono essere sia di origine asteroidale sia cometaria. Un NEO diventa PHO (Potentially Hazardous Object) quando la minima distanza con la Terra giunge sotto i 7 km. I PHOs attualmente noti sono circa 560, ma si tratta di un numero in costante aumento.
Nonostante le piccole dimensioni dei NEOs, confrontate con il diametro del nostro pianeta (circa 12756 km), l’impatto con uno di questi piccoli corpi, orbitanti ad alta velocità, potrebbe portare alla formazione di un cratere con effetti devastanti. Per esempio, l’oggetto che provocò l’estinzione dei dinosauri 65 milioni di anni fa fu catalogato come ELE, Extinction Level Events. Studi recenti hanno determinato che circa 100 mila di questi corpi rappresentano una reale minaccia. I danni sono per lo più calcolabili nella distruzione pressoché totale di una città. Ad esempio, con un diametro superiore ai 100 metri, questi sarebbero in grado di cancellare città come Milano o Roma. Si è stimato che almeno due volte in 100 anni il pianeta Terra collide con una di tali rocce. La minaccia, dunque, è che uno di questi asteroidi rocciosi, ECA (Earth Crossing Asteroids), possano incrociare la nostra orbita. Per questo motivo è necessaria un’osservazione assidua delle loro posizioni.
Tuttavia l’atmosfera terrestre costituisce una speciale protezione da questi corpi celesti. Almeno da quelli che, attraversando l’atmosfera, raggiungono temperature talmente elevate che sublimano prima di raggiungere il suolo. È nella fase di disintegrazione che si generano degli effetti molto luminosi visibili anche in pieno giorno.
Alcuni scienziati sostengo che la provenienza di questi oggetti sia la Nube di Oort. Si tratta di una nuvola sferica, formata da una miriade di comete, che avvolge il sistema solare fin oltre l’orbita di Plutone. La nube di Oort raramente si spinge all’interno del sistema solare. Se ciò dovesse capitare, un numero imprecisato di comete si rovescerebbe verso il Sole e, dunque, verso la Terra. La stelle che nel mese di dicembre definiamo comunemente 'stelle cadenti' non sono altro che detriti appartenenti alle Tauridi. Esse rappresentano solo la coda di uno sciame che incontra la Terra solo una volta all’anno ormai da 10 mila anni, ossia da quando si verificò l’ultima glaciazione. Fa parte delle Tauridi una cometa, Encke, di 5 km. Questa interseca il pianeta Terra seguita da altri asteroidi potenzialmente pericolosi. Ogni 3 mila anni, infatti, l’incrocio tra l’orbita terrestre e le Tauridi costituisce un alto rischio di impatto.
Ad ogni modo, il vero pericolo per la Terra, almeno stando alle ultime previsioni, si chiamerebbe Apophis, il cui avvicinamento sarebbe ipotizzato per l’aprile 2029. Ad una distanza di soli 30 km, potrà essere visto anche ad occhio nudo.
Federica Vitale
Fonte: http://www.nextme.it/
No comments:
Post a Comment
Note: Only a member of this blog may post a comment.