Spazio: ultima frontiera. Credere che si sia soli nell'universo è come credere che la Terra sia piatta. Come disse l'astrofisico Labeque al palazzo dell'UNESCO, durante il congresso mondiale del SETI di Parigi del Settembre 2008, " SOMETHING IS HERE", "Qualcosa è qui", e I TEMPI SONO MATURI per farsene una ragione. La CIA, l'FBI, la NSA, il Pentagono, e non solo, lo hanno confermato!
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Monday, April 11, 2011
Mia recensione: Breaker 8-26 x 50 Zoom a lenti rosse
Pagato 30 Euro e acquistato da Polacchi ieri durante un mercatino:
Questo binocolo economico dal costo di soli 30 Euro, è il tipico prodotto senza infamia e senza gloria, ma utilissimo per essere sballottato, palpeggiato, unto e prestato ad amici o fatto passare di mano in mano durante una serata astronomica pubblica senza preoccuparsi troppo della fine che farà. L'ho acquistato ieri dopo averne testati diversi, la maggior parte erano tutti disallineati, questo invce è perfetto. Utilizzato di giorno, da 8x a 16 x tutto sommato non è male, da immagini incise e contrastate, con una tendenza all'aumentare dell'ingrandimento a incrementare lo spettro secondario comunque tollerabile. Superando i 16 x l'immagine perde in luminosità e anche un pò in nitidezza e la messa a fuoco diventa più problematica, inoltre lo spettro secondario si fa notevolmente più evidente, adatto a chi vuole fare un pò di cromoterapia. Usato di notte, se si rimane entro i 12-14 x da delle buone immagini nel terrestre, ma superati i 14 x vi sembrerà di guardare attraverso un caleidoscopio, soprattutto se inquadrate una fonte luminosa. Sul cielo stellato, l'ho confrontato con un AUS Jena 12x50 apo e con oculari grandangolari, la differenza si nota senz'altro, l'AUS Jena fornisce immagini superbe, più vicine a quelle di un telescopio apocromatico che a quelle di un binocolo, le immagini sono nette incise, senza spettro secondario con una visione 3D grandangolare che ti lascia senza fiato ( ti sembra di volare), il Breaker in questione invece usato sino a 14x non ha sfigurato, si è vero sembra di guardare attraverso un buco della serratura piuttosto grande, l'immagine è sensibilmente più buia dell'AUS Jena 12x50 ( che però pagai 1 500 000 di lirette nel 1995), ma è passabile, ma se oltrepassate i 14 x ahiaiai, tutte le magagne vengono a galla, la Luna appare con un bell'orlo azzurro e rispetto all'AUS JENA, si nota una incisione e una nitidezza minore, ma per 30 euro e per usi, diciamo di contemplazione celeste ricreativa è accettabile. Molto peggio l'altro Breaker, il 7x50 a lenti verdi, che oltre ad avere un ingrandimento più basso, sia nel terrestre, ma soprattutto nell'astronomico è appena sufficiente, ma badate l'ho pagato 7.90 Euro, come una pizza. Buono invece, l'8 x 30 Berkut, preso dai russi per 60000 lire negli anni 90, un piccolo binocolo da un ottica discreta, ma dalla meccanica obsoleta. Avendo sotto mano più binocoli si evince una cosa importante, il costo di un binocolo o di uno strumento ottico in genere, è quasi sempre giustificato da una qualità complessiva ( ottica e meccanica)effettiva maggiore, tranne rare eccezioni. Ma come si suol dire, spesso la verità sta in mezzo, si possono quindi acquistare binocoli dal prezzo medio, che hanno una qualità complessiva più che accettabile, oltre la quale l'esborso da fare molto più alto non ne giustifica la poca qualità in più che uno strumento può avere. Qui sotto il link di un sito dove troverete test di vari binocoli un pò per tutte le tasche e occhi: http://www.fabiopiferi.it/Occasioni/analisi_binocoli.htm
Cieli sereni
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