L’energia nucleare è stata criticata da ogni fronte negli ultimi tempi e sembra proprio che la tragedia nucleare avvenuta alla centrale di Fukushima abbia reso le persone e soprattutto i governi molto più consapevoli di quanto questa energia possa essere pericolosa.
Molti sono i paesi che hanno infatti deciso di fare dietro front, di eliminare l’utilizzo dell’energia nucleare e puntare verso energie rinnovabili pulite e sicure. Nonostante questo però le centrali nucleari sono ancora presenti ed è importante quindi anche cercare delle soluzioni che possano renderle sempre più sicure e che possano essere utili in caso di danni.
Dopo il danno alla stazione nucleare di Fukushima ci siamo resi conto che le radiazioni infestano sia i generi alimentari che l’acqua ed è proprio su questo tipo di problemi che gli ultimi studi hanno cercato di focalizzare l’attenzione. Sembra finalmente che questi studi stiano dando i loro frutti, la Queensland University of Technology ha infatti trovato un modo per rimuovere efficacemente le scorie radioattive dall’acqua rendendola di nuovo buona per essere bevuta.
La nuova tecnologia di origine australiana prevede l’utilizzo di un assorbente di ultima generazione realizzato con itanato di nanofibre e nanotubi. Gli esperimenti con questi materiali hanno dimostrato che basta un solo grammo di queste nanofibre per riuscire a purificare una tonnellata di acqua.
Il suo funzionamento è davvero molto semplice. L’assorbente deve infatti solo essere immerso nell’acqua contaminata. All’acqua devono poi essere aggiunti dei nanocristalli di ossido di argento. A questo punto non resta che attendere che gli ioni radioattivi vengano attirati verso l’assorbente che li cattura depurando così l’acqua.
Fonte: http://www.risparmio-energetico.com
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