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Friday, November 11, 2011

AREA 51: Quei Boeing della compagnia che non c’è

HA IL SUO QUARTIER GENERALE IN UN LUOGO CHE ADORA ESIBIRE: LAS VEGAS

La missione è trasportare tecnici in basi dove sono sviluppate armi ad alta tecnologia

LAS VEGAS – È la compagnia senza nome. Vola solo in posti segreti ed ha il suo quartier generale in un luogo che adora esibire. Las Vegas, la città del divertimento. Il suo terminal è a poche centinaia di metri dagli hotel Luxor e Mandalay. Alla fine della Diablo Road, si incrocia la S. Haven, una striscia d’asfalto che fila lungo recinzione che protegge l’aeroporto McCarran. Lì su un piazzale sono parcheggiati i jet. Sono gli aerei della «Janet». Ma Janet non è una sigla ufficiale, piuttosto un nomignolo forse nato dal codice radio usato. Tanti misteri sono giustificati dalle rotte della compagnia.

I jet della «Janet» sono usati dal Dipartimento della Difesa e gestiti dalla società EG&G per trasportare il proprio personale e tecnici in basi dove sono sviluppate armi ad alta tecnologia. Tra le destinazioni ci sono l’Area 51, impianto top secret nel deserto del Nevada, poi alcuni poligoni dell’aviazione (Tonopah e China Lake).


Si tratta di siti dove l’Us Air Force mette a punto velivoli avveniristici e prova nuove armi. La Bestia di Kandahar, il drone che ha partecipato alla missione per uccidere Osama Bin Laden – per fare un esempio – è stato testato in uno di questi centri. Così come i razzi impiegati dai velivoli senza pilota impegnati nella caccia ai qaedisti.

Giovedì mattina ci siamo avvicinati al terminal della «Janet» e c’erano almeno due Boeing riconoscibili dalla livrea bianca con la striscia rossa lungo la fusoliera. Ovviamente nessun nome sul timone o sulle fiancate. Uno lo abbiamo visto arrivare sulla piazzola mentre a poche centinaia di metri si susseguivano atterraggi e decolli degli elicotteri pieni di turisti diretti al Gran Canyon o alla diga Hoover.

La compagnia dispone, secondo alcune informazioni, almeno sei B 737-600s e cinque aerei più piccoli. Una flottiglia che lavora a pieno ritmo per trasferire il personale nelle basi del deserto. Si tratta di installazioni in aree remote e l’alternativa per raggiungerle è un lungo viaggio in auto. Più rapido e sicuro il jet. L’attività della «Janet» non interessa solo agli appassionati di aeronautica ma anche alle spie che a Las Vegas e dintorni hanno molto da fare.

Fonte - Il Corriere della Sera, art. di Guido Olimpio, 28 ottobre 2011 (ultima modifica: 29 ottobre 2011 09:06)

Tratto da: http://www.enricobaccarini.com

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