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Saturday, April 2, 2011

I segreti degli anelli di Giove e Saturno svelati da uno studio americano - Le immagini

Gli splendidi, bianchissimi e rilucenti anelli di Saturno, che lo rendono il pianeta di gran lunga più elegante, sono l'ultimo simbolo della perfezione assoluta e immutabile del cosmo rimasto nel nostro Sistema solare, tutto butterato di crateri. Anche quest'ultima illusione, aimè se ne è andata, portata via da un gruppo di astrofisici americani che ha pubblicato il 31 marzo scorso due separati lavori nell'importante rivista Science, uno per gli anelli di Saturno ed uno per quelli, assai meno noti e scenografici, di Giove.

Né l'uno né l'altro sarebbero infatti perfetti e immutabili come li abbiamo sempre pensati e fotografati, prima dalla Terra e poi dallo spazio, ma si increspano e mostrano continuamente strane ondulazioni, causate dagli effetti del passaggio, e successiva caduta sui rispettivi pianeti, di comete e asteroidi provenienti dagli spazi lontani. (Guarda la gallery)

I ricercatori se ne sono accorti confrontando le immagini dei due pianeti prese da varie sonde negli ultimi 5 anni, specialmente quelle della sonda Cassini, una missione fortemente voluta dall'Italia e portata alla realizzazione dalla nostra Agenzia spaziale, ASI, in collaborazione con NASA ed ESA, l'Agenzia spaziale Europea. Confrontando queste immagini, le migliori che abbiamo, con quelle prodotte dalla sonda Galileo, NASA nel 1996 e 2000 e dalla New Horizon, che sta andando verso Plutone ed è passata dalle parti di Saturno nel 2007, si sono accorti che gli anelli di Saturno a volte "sussultano" e formano una struttura come quella dei tetti ondulati, con alternanza di bande bianche e nere. Perché succede così?

Il Sistema solare è pieno di esempi di come i corpi che lo compongono siano stati, e siano tuttora, sotto costante bombardamento di meteoriti, comete e piccoli e grandi asteroidi. Attenzione, quando si dice "continuamente", si parla sempre di tempi "astronomici" e quindi migliaia o milioni di anni. Basta pensare alla foto della Luna, tutta butterata di crateri anche nella parte nascosta a noi, o a Mercurio, di cui proprio in questi giorni la sonda Messenger ha mandato nuove interessanti e dettagliate immagini. Per non parlare poi di un caso limite, proprio uno dei satelliti di Saturno, Iperione, che mettendo insieme una sua particolarissima composizione del terreno con gli scontri con bolidi vari spaziali, ha l'apparenza di una gigantesca spugna cosmica.

I pianeti giganti, Giove e Saturno, che hanno rispettivamente un diametro 11 e 9 volte circa maggiore della nostra Terra, hanno una massa enorme confrontata a quella degli altri e quindi è logico che attirino molto di più degli altri pianeti le comete e gli asteroidi di passaggio, proprio grazie alla forte attrazione gravitazionale che esercitano.
Agiscono insomma, per nostra fortuna, come delle gigantesche calamite gravitazionali. E diciamo per così perché evidentemente molte delle comete, corpi da 8 fino a 20 chilometri ed asteroidi, di dimensioni comparabili, che vengono inghiottite dai due pianeti gassosi potrebbero colpire con esiti disastrosi la Terra. Meglio quindi se le inghiottano i due giganti gassosi nelle loro viscere.

Che questo avvenga lo abbiamo visto direttamente fra il 1993 ed il luglio 1994, quando la cometa Shoemaker–Levy, dal nome dei due che la scoprirono, grazie all'azione gravitazionale di Giove, che agì sulla stessa come una gigantesca e implacabile tenaglia, si spezzò in 21 pezzi che precipitarono poi sul pianeta stesso. (Guarda la gallery) Appunto eventi come questo turberebbero i sistemi di anelli sia di Giove, che quello, ben più esteso e complicato di Saturno. Il primo a vedere gli anelli di Saturno fu Galileo Galilei nel 1610 da Padova, osservando con il suo modesto ma rivoluzionario cannocchiale. Nonostante Saturno sia visibile a occhio nudo, e chi lo vuole vedere in queste notti sappia che sorge subito dopo il tramonto, quindi verso est, e che verso la metà della notte è all'altezza massima verso sud ed è riconoscibile dal fatto che, come gli altri pianeti, non scintilla come le stelle, gli anelli ovviamente non si vedono. E Galileo, per i limiti del suo primitivo strumento, infatti non li vide, o meglio non li distinse chiaramente e descrive con un certo stupore, in una sua famosa lettera, che Saturno appare come "composto da tre corpi".

)L'origine del sistema di anelli, si ritiene sia dovuta al frammentarsi di una Luna del pianeta stesso. Il sistema è formato da centinaia di anelli elementari concentrici, separati anche da alcune zone di vuoto, che contengono complessivamente miliardi di pezzi di ghiacci e roccia di tutte le dimensioni e anche qualche piccolo satellite. Gli anelli, come sistema, sono tremendamente sottili dato che a fronte di un diametro massimo di almeno 250.000 chilometri lo spessore si aggira appena sul chilometro. Un altro fatto forse sconvolgente, a vedere le immagini, è che il materiale di cui sono composti è molto poco. Se lo si comprimesse in un unico corpo solido, con la stessa densità del ghiaccio, ne verrebbe una palla di soli 100 chilometri di diametro. (Guarda la gallery)

La natura di quelli di Giove, sottilissimi, scoperti e studiati solo negli ultimi 20 anni grazie alle sonde spaziali che sono passate a fianco del gigantesco pianeta, è invece completamente diversa. Si tratterebbe "banalmente", e principalmente, di polvere proveniente dai satelliti di Giove più prossimi al pianeta e sollevatasi dopo vari urti con meteoriti cadute sui satelliti stessi. Giove catturerebbe queste polveri e la farebbe circolare attorno a sé in questi anelli invisibili da Terra.

Fonte: http://www.ilsole24ore.com/

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