Possono uccidere, o determinare l'insorgenza di tumori
Roma, 12 apr. (TMNews) - Durante tutta la nostra vita siamo sottoposti agli effetti delle radiazioni, ovvero dall'insieme di fenomeni capaci di trasportare energia attraverso lo spazio. La luce, il calore, le radiazioni elettromagnetiche, i raggi cosmici, sono esempi di radiazioni a cui siamo continuamente sottoposti. Alcune di queste radiazioni sono necessarie alla vita, che altrimenti non esisterebbe; altre, invece, sono particolarmente pericolose perché hanno effetto "ionizzante", ovvero la loro energia è sufficiente a strappare o far acquisire uno o più elettroni all'atomo (o la molecola) che viene colpita, trasformandolo in uno ione, ovvero in una particella elettricamente carica che perciò è in grado di associarsi con altre particelle, determinando gli aggregati più diversi.
Tipi particolari, e particolarmente nocivi, di radiazioni ionizzanti sono quelli liberati dal decadimento degli atomi di sostenze come l'uranio. Sono fondamentalmente di tre tipi, chiamati alfa, beta e gamma, con caratteristiche differenti, ma tutti in qualche modo nocivi, in particolare per i tessuti viventi. Gli organismi biologici sono formati infatti essenzialmente da associazioni complesse di grandi molecole organiche, connesse al loro interno e fra loro da legami molto deboli e delicati. Una radiazione ionizzante, cioè in grado di strappare gli elettroni da un atomo neutro trasformandolo in uno ione, è in grado dunque anche di spezzare i legami che esistono all'interno delle molecole organiche, determinando danni gravissimi.
Questi danni possono andare dalla morte delle cellule che contengono le molecole colpite (provocando per esempio vaste piaghe sull'epidermide o degenerazioni degli organi interni). Oppure possono trasformare una cellula sana in cellula cancerosa, causando l'insorgere di tumori e leucemie. L'entità del danno dipende, ovviamente, dalla quantità di radiazioni ionizzanti che si assorbe (vi sono moltissimi studi al riguardo, non tutti concordanti sulle dosi necessarie per avere effetto più o meno nocivo).
In caso di forti esposizioni, comunque, gli organi interni sono danneggiati in modo tale che il recupero è impossibile, e si muore o rapidamente o a distanza di poco tempo. Nel caso di esposizioni più basse, ma prolungate, si possono determinare accumuli di danni che portano a degenerazioni irreversibuili o all'insorgere di patologie come cancro e leucemia, anche a distanza di tempo.
Una conseguenza particolarmente insidiosa è quando ad essere colpite dalle radiazioni sono le molecole del Dna, nelle quali è "codificato" il nostro patrimonio genetico. In questo caso si possono determinate delle "mutazioni", ovvero di modifiche al codice genetico che provocano deformità e patologie, e che sono trasmissibili alle generazioni future. In altre parole, si determina un danno che si propaga anche ai discendenti. Nel territorio attorno alla centrale di Cernobyl in Ucraina, dove nel 1986 in seguito al più grave incidente nucleare della storia vi fu una grave contaminazione radioattiva, i biologi hanno riscontrato la nascita di insetti con deformità mai viste prima, e anche le piante hanno mostrato particolari deformazioni di origine genetica.
Fonte: http://notizie.virgilio.it
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