di Shinichi Saoshiro e Chisa Fujioka
TOKYO (Reuters) - Il Giappone ha fatto sapere oggi che potrebbe estendere parte dell'area di evacuazione attorno alla centrale nucleare di Fukushima se i test dovessero mostrare un alto livello di radiazioni fuori dalla zona di evacuazione, imposta dopo il sisma e lo tsunami che hanno provocato la peggior crisi nucleare dai tempi di Chernobyl.
Il Giappone si è ostinatamente rifiutato di estendere la fascia di evacuazione, con un raggio di 20 chilometri, nonostante i timori della comunità internazionale sulla diffusione delle radiazioni dai reattori nucleari della centrale di Fukushima che gli ingegneri stanno ancora cercando di mettere in sicurezza a una mese dal sisma e dal tremendo tsunami.
Il capo segretario di gabinetto Yukio Edano ha detto che l'attuale zona di evacuazione è sufficiente dato che ora il rischio di un incidente è diminuito.
Tuttavia, ha aggiunto Edano, il governo potrebbe decidere di estenderla se i test dovessero mostrare alti livelli di radiazioni accumulate in zone specifiche. Il quotidiano Asahi ha detto che la zona di evacuazione dovrebbe estendersi a un raggio di 30 chilometri dalla centrale.
Il premier giapponese Naoto Kan il mese scorso ha detto al Parlamento che estendere l'area avrebbe costretto 130.000 persone a lasciare la propria casa oltre alle 70.000 che lo hanno già fatto.
Agli abitanti del villaggio di Iitate, a 40 chilometri dalla centrale di Fukushima Daiichi, è stato detto di prepararsi all'evacuazione a causa della prolungata esposizione alle radiazioni, secondo quanto riferito a Reuters da un funzionario locale. Il villaggio conta 5.000 abitanti.
L'Agenzia internazionale per l'energia atomica ha sollecitato il Giappone a estendere la zona di evacuazione e alcuni Paesi come Stati Uniti e Australia hanno sollecitato i cittadini a mantenersi a una distanza di 80 chilometri dall'impianto.
Fonte: http://it.reuters.com
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