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Monday, April 11, 2011

Nespoli: ''Nello spazio ho scoperto i segreti per vivere più a lungo''

Sotto il controllo degli scienziati, all'astronauta milanese, 54 anni, vengono misurati tutti i parametri fisiologici fondamentali in assenza di gravità. L'intervista di Alessandro Malpelo a Simonetta Di Pippo, dell'Ente spaziale europeo



Bologna, 8 aprile 2011 - Prodigi della ISS, la stazione spaziale internazionale in orbita attorno alla terra. All’interno del grande laboratorio che ospita, da dicembre, l’astronauta italiano Paolo Nespoli, si svolgono importanti ricerche di biologia e fisiologia, oltre che di fisica e scienza dei materiali. I risultati di questi test serviranno a migliorare la qualità della vita, non solo quella degli astronauti ma anche qui sulla Terra.

Ne parliamo con Simonetta Di Pippo, Consigliere speciale del Direttore Generale ESA (Ente spaziale europeo) e Direttore ESA - Voli Spaziali Abitati - dal maggio 2008 al marzo 2011.

Lei ha affermato che Paolo Nespoli sta facendo una performance fantastica, cosa significa mandare avanti una gran mole di test, in chiave europea?

"Durante la missione MagISStra Paolo svolge una trentina di esperimenti per conto degli scienziati europei. La scienza europea che sfrutta l’assenza di peso in orbita bassa ha fatto molti passi in avanti a partire dal 2008, anno in cui il laboratorio Columbus è entrato in funzione a bordo della ISS. Questo modulo tutto europeo offre agli scienziati una presenza permanente nello spazio e un ambiente di ricerca unico per eseguire esperimenti di altissimo livello".

Può citare gli esperimenti più rilevanti?

"Possiamo indicare quelli di fisiologia umana il cui soggetto sperimentale è Paolo stesso. Per esempio 3D o Passages, che studiano il modo in cui la percezione tridimensionale e la stima delle altezze e delle dimensioni fisiche nel campo visivo vengono modificate in un contesto di microgravità, dove i nostri piedi non sono ancorati al terreno e non consentono dunque al nostro cervello di prendere correttamente le misure degli oggetti distanti".

Altri studi che possono avere una ricaduta nel campo della medicina?

"Un altro esperimento chiamato 'Solo' studia come l’assunzione del sodio interferisca con l’assorbimento del calcio nelle ossa: un ulteriore tassello per lo studio dell’osteoporosi che colpisce gli astronauti e che tanto può aiutarci anche sulla Terra a combattere l’invecchiamento".

Esiste poi il problema di proteggere gli astronauti con schermi e tute speciali...

"Questo è un altro tema importante è quello della protezione dai raggi cosmici che è centrale nell’esplorazione del nostro sistema planetario: uno degli esperimenti più importanti in questo campo si chiama MATROSHKA ed è un manichino ricoperto di sensori che ci aiuta a comprendere in che modo la radiazione penetra nel nostro corpo. Un altro esperimento che vale la pena di menzionare è DOSIS che studia la distribuzione del campo di radiazione all’interno della Stazione. Un tema molto importante per l’esplorazione spaziale è anche quello della biologia: sulla Stazione studiamo che effetto ha la microgravità sulla crescita delle piante (per esempio con l’esperimento GRAVI-2)".

Inizia una nuova stagione per l’utilizzo della ISS, con il modulo Leonardo, quale ruolo per l’Italia e quali prospettive per il volo spaziale abitato nel sistema solare?

"Anche l’Europa finalmente si è unita agli altri quattro partner internazionali nella decisione di portare la vita utile della Stazione al 2020; era questo l’obiettivo più importante del mio mandato e sono orgogliosa di essere riuscita a portarlo a termine, assieme al completamento della Stazione (e Leonardo è proprio la ciliegina sulla torta di questo processo) e al consolidamento del programma ATV, la navicella di cargo tutta europea che d’ora in avanti garantirà l’approvvigionamento della Stazione in maniera automatica e affidabile".

"Evidentemente la Stazione è un passo importante nella ricerca scientifica e tecnologica in preparazione all’esplorazione del Sistema Solare che costituisce una sfida straordinaria e stimolante per tutta l’umanità. Ecco perché dovremo lavorare tutti insieme per portare a termine questo obiettivo. Quanto al ruolo dell’Italia, nella Stazione Spaziale così come nell’esplorazione spaziale il nostro paese è sempre stato di primo piano. È made in Italy buona parte della struttura della Stazione Spaziale. In particolare il Nodo 3 e la Cupola, da cui Paolo scatta le immagini che tutti conosciamo, sono due parti tecnologicamente complesse di cui l’industria italiana può essere orgogliosa. E anche tutti noi".

Di quali altri traguardi è più orgogliosa?

"Abbiamo una pattuglia di astronauti italiani invidiabile, cresciuta in maniera importante durante il Suo mandato (tanto che avremo due astronauti italiani presenti contemporaneamente nella ISS). I sei astronauti che abbiamo selezionato, fra cui due italiani, con l’unica donna, Samantha Cristoforetti, oggi in forza al corpo astronauti europeo, sono fra le eredità più importanti che lascio ai miei successori".

"Questi giovani astronauti hanno una marcia in più perché per la prima volta sono autenticamente europei, scelti e allenati tutti insieme come espressione della comunità degli Stati Membri dell’ESA. Sono brillanti, intraprendenti e molto uniti, e hanno dimostrato grandi capacità in tutti i campi. Uno di loro, Luca Parmitano, è già assegnato a una missione di lunga durata nel 2014. Sarà compito dell’Europa riuscire a fare in modo che tutti loro abbiano una opportunità di volo: un riconoscimento dovuto all’ESA per gli sforzi che ha saputo fare per sostenere la Stazione Spaziale e l’esplorazione del sistema solare, e che sicuramente continuerà a fare".

Guarda il video completo dell'intervista a Paolo Nespoli, clicca su http://multimedia.esa.int/Videos/2011/04/Inflight-call-with-Paolo-Nespoli-on-04-Apr-2011

di Alessandro Malpelo

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