Spazio: ultima frontiera. Credere che si sia soli nell'universo è come credere che la Terra sia piatta. Come disse l'astrofisico Labeque al palazzo dell'UNESCO, durante il congresso mondiale del SETI di Parigi del Settembre 2008, " SOMETHING IS HERE", "Qualcosa è qui", e I TEMPI SONO MATURI per farsene una ragione. La CIA, l'FBI, la NSA, il Pentagono, e non solo, lo hanno confermato!
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Sunday, July 10, 2011
I passeggeri più strani degli Shuttle
In 30 anni di missioni, gli esseri umani non sono stati l’unica specie a salire a bordo di queste navicelle. Ecco gli altri passeggeriNon solo: i vermetti si sono anche riprodotti – 4 o 5 generazioni – prima di essere ritrovati, tre mesi dopo la tragedia.
In uno dei primi viaggi dell’era Shuttle, quello del Challenger del 1984, sono salite a bordo 3.000 api da miele. Giusto una settimana per abituarsi alle nuove condizioni, e poi hanno cominciato a costruire i lori spettacolari nidi.
Nel 1991 è stato il turno delle meduse. O, meglio, dei polipi (da non confondere con i più grossi polpi), lo stadio asessuato di questi animali. Il Columbia ne ha ospitati 2.478: i polipi si sono normalmente sviluppati in efire (lo stadio successivo), che hanno nuotato e dato origine alle meduse. Le generazioni nate a gravità zero se la sono cavata meglio delle altre. La missione è stata la prima dedicata interamente a esperimenti scientifici.
A quanto pare, ciò che vale nello spazio per le meduse non vale per i topi. Un esperimento condotto sul Columbia nel 1998 ha dimostrato che questi roditori, se posti a gravità zero, hanno difficoltà ad orientarsi nello spazio. Inoltre, in caso di fratture alle ossa, la riabilitazione è più lenta e i muscoli si accorciano. Negli esemplari nati nello spazio, infine, i ricercatori hanno osservato che alcune regioni del cervello non si sviluppano, come succede nei modelli di alcune malattie.
L’ ultimo viaggio dell’Endeavour, lo scorso maggio, ha avuto come ospite una seppia. Ma si trattava di una vittima sacrificale: oggetto dello studio non era infatti questo animale, bensì i batteri coloni del suo organismo. Nemmeno l’onore della sperimentazione, per il povero passeggero.
Fonte: http://daily.wired.it/
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