Carne bovina radioattiva proveniente da un allevamento di Minamisoma è stata venduta e consumata
Carne bovina radioattiva proveniente da un allevamento di Minamisoma, situato nei pressi della disastrata centrale nucleare di Fukushima è stata venduta e consumata. La carne conteneva livelli di cesio radioattivo fino a sei volte superiore alla quantità consentita: nei test effettuati su undici bovini dell'allevamento di Minamisoma è stato registrato un tasso di cesio radioattivo di 3.200 becquerels per chilogrammo, mentre il limite autorizzato è di 500 becquerels. Nei mesi di maggio e giugno 1.438 chili di carne contaminata sarebbe stato distribuito a negozi e ristoranti di dodici prefetture, tra cui Tokyo e Osaka.
La contaminazione non riguarda però soltanto gli animali. A Minamisoma sono iniziati i controlli sui livelli di radiazione interna degli abitanti. In due aree della città sono state misurate radiazioni superiori a 20 millisievert all'anno. Nonostante ciò la città è fuori dall'area di esclusione ed evacuazione istituita intorno alla centrale di Fukushima Daiichi.
E mentre preoccupano le conseguenze del più grave disastro atomico dai tempi di Chernobyl, il premier Naoto Kan ha affermato ieri che la crisi di Fukushima lo ha convinto che il Giappone dovrebbe abbandonare il nucleare e puntare sulle energie rinnovabili.
“Vista l'enormità dei rischi connessi alla produzione di energia nucleare, ho realizzato che la tecnologia nucleare non è qualcosa che può essere gestito solo con le convenzionali misure di sicurezza”, ha affermato il premier in conferenza stampa. “Credo che dovremmo puntare ad una società che non dipenda dalla produzione di energia nucleare”, ha proseguito Kan.
Prima del disastro di marzo 2011 l'energia nucleare copriva circa il 30% del fabbisogno elettrico del Giappone. A giugno il rapporto tra energia nucleare ed elettricità è sceso al 18%.
Intanto il governo ha presentato la sua roadmap per lo smantellamento della centrale nucleare di Fukushima spiegando che la rimozione delle barre di combustibile nucleare fuse potrà iniziare forse tra 10 anni. La tabella di marcia prevede che, dopo la rimozione del combustibile nucleare e delle parti metalliche radioattive, anche gli edifici dei reattori verranno demoliti. Il problema è però che nessuno sa dove avverrà lo stoccaggio di questa quantità enorme di materiali contaminati.
A.P.
Fonte: http://www.ilcambiamento.it
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