''Molti decenni per porre rimedio alle conseguenze''
TOKYO – La prefettura di Fukushima per molti anni sarà terra di nessuno, è quanto emerge dalle parole del primo ministro giapponese, che ha reso pubblico il primo piano di decontaminazione della zona: ''Un gran numero di abitanti è stato costretto a sgomberare e occorreranno tre, cinque, o dieci anni per riuscire a riprendere il controllo e anche molti decenni per porre rimedio alle conseguenze dell'incidente".
Il piano che dovrà passare all'esame del Parlamento a metà Luglio, contiene uno stanziamento di circa 2000 miliardi di yen (17 miliardi di euro) da destinarsi alle vittime del terremoto del'11 Marzo: 850 miliardi di yen verranno utilizzati per la ricostruzione delle zone a nord est del Paese, 550 miliardi saranno versati alle autorità locali delle regioni devastate e altri 500 miliardi serviranno a ricostruire le abitazioni distrutte o gravemente danneggiate.
In questi giorni è stato raggiunto anche un'importante accordo, tra la commissione giapponese per l'energia atomica e la società che sfrutta la centrale di Fukushima (Tepco), per programmare un piano di ritiro del combustibile nucleare fuso verso il 2021, anche se secondo alcuni esperti serviranno ancora altri decenni prima di poter dar il via ai lavori.
Quindi la prefettura di Fukushima sarà la Chernobyl del Giappone, che a 25 anni dal disastro nucleare resta ancora inabitabile e continua a provocare vittime.
Secondo uno studio pubblicato nel 2006, orientato sulle statistiche oncologiche nazionali della Bielorussia, i casi di cancro dovuti alla contaminazione di Chernobyl sono circa 300mila, anche se la commissione scientifica dell'Onu per gli effetti delle radiazioni nucleari, riconosce solo 31 vittime dirette dell'incidente, tra operatori e pompieri.
E nel suo rapporto stilato lo scorso Febbraio fissa solo a 6000 i casi di cancro alla tiroide dovuti alla centrale(di cui 15 mortali), riconoscendolo come unica conseguenza diretta del disastro.
Scritto da Zaccaria Pappalardo
Fonte: http://www.julienews.it
Il piano che dovrà passare all'esame del Parlamento a metà Luglio, contiene uno stanziamento di circa 2000 miliardi di yen (17 miliardi di euro) da destinarsi alle vittime del terremoto del'11 Marzo: 850 miliardi di yen verranno utilizzati per la ricostruzione delle zone a nord est del Paese, 550 miliardi saranno versati alle autorità locali delle regioni devastate e altri 500 miliardi serviranno a ricostruire le abitazioni distrutte o gravemente danneggiate.
In questi giorni è stato raggiunto anche un'importante accordo, tra la commissione giapponese per l'energia atomica e la società che sfrutta la centrale di Fukushima (Tepco), per programmare un piano di ritiro del combustibile nucleare fuso verso il 2021, anche se secondo alcuni esperti serviranno ancora altri decenni prima di poter dar il via ai lavori.
Quindi la prefettura di Fukushima sarà la Chernobyl del Giappone, che a 25 anni dal disastro nucleare resta ancora inabitabile e continua a provocare vittime.
Secondo uno studio pubblicato nel 2006, orientato sulle statistiche oncologiche nazionali della Bielorussia, i casi di cancro dovuti alla contaminazione di Chernobyl sono circa 300mila, anche se la commissione scientifica dell'Onu per gli effetti delle radiazioni nucleari, riconosce solo 31 vittime dirette dell'incidente, tra operatori e pompieri.
E nel suo rapporto stilato lo scorso Febbraio fissa solo a 6000 i casi di cancro alla tiroide dovuti alla centrale(di cui 15 mortali), riconoscendolo come unica conseguenza diretta del disastro.
Scritto da Zaccaria Pappalardo
Fonte: http://www.julienews.it
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