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Tuesday, February 1, 2011

UFO di Giulio Ossequente: oltre il Cover Up!

gli ufo di giulio ossequente

C’è un uomo che, per pura coincidenza o per altro, non ha mai dovuto temere il presunto Cover Up sugli UFO. In viaggio tra i secoli, sopravvivendo alla caduta rovinosa del suo mondo, la sua testimonianza è giunta sino ai nostri giorni. E’ una delle fonti più autorevoli, insieme a Tito Livio, del fenomeno UFO nell’antica Roma. Giulio Ossequente è un nome sconosciuto ai più, qualche vecchio studente di liceo può al massimo ricordare una versione latina da tradurre che si rifacesse a qualche suo testo. E’ un autore minore ma un gigante, al contempo, nel suo genere. Ha di particolare che raccolse, nel suo leggendario “Libro dei prodigi”, una vasta casistica di fenomeni misteriosi, di cui molti di chiara natura ufologica, quelli che i romani definivano “scudi infuocati”. La storia che accompagna il Libro dei prodigi è ricca di retroscena e di fascino. Ha quattro protagonisti. L’autore, un frate domenicano, un noto stampatore veneziano e un ignoto studioso. Qualcuno che ritenne di dover inserire il Libro dei Prodigi tra i testi da preservare e far pervenire ai posteri. Piaccia o meno gli episodi raccontati da Giulio Ossequente erano un piccolo spaccato della società romana. Se poi qualcuno vi voglia vedere la prova dell’esistenza di entità aliene, semplici superstizioni o cultura pagana, è un altro discorso.

Giulio Ossequente può diventare, nel 2011, un simbolo per quelle correnti di ufologi che lottano contro la presunta censura, o comunque lo svilimento del fenomeno UFO. Perché, a suo modo, Giulio Ossequente fu il primo ufologo ante litteram a infrangere il “Cover Up”, parola così in voga ai giorni nostri. Il suo libro dei prodigi racconta quelli che oggi definiremmo casi di abduction, “UFO sightings”, avvistamenti, incontri del terzo tipo.

Ovviamente Ossequente e i suoi contemporanei non li classificavano con terminologia ufologica. Tuttavia la casistica del Libro dei Prodigi ne è colma. Le fonti originarie si basavano su testimonianze orali. Non esistevano video ed immagini. Nel testo non c’è un reale tentativo di spiegazione, di analisi o di interpretazione in profondità. Ossequente si limita a narrare gli episodi, che attraversano varie epoche della storia romana, per come erano o venivano raccontati. La società romana si dimostrava molto più tollerante di quella odierna, soprattutto per ciò che concerneva gli episodi insoliti. Venivano accettati, come parte del loro mondo, anche senza una spiegazione razionale.

Il libro dei prodigi sparisce dalla circolazione in seguito allo sgretolamento dell’Impero Romano e ai saccheggi delle città più fiorenti. Solo secoli dopo, Giovanni Giocondo, un frate domenicano, rinvenne in Francia il manoscritto. Nei primi anni del sedicesimo secolo lo stampatore veneziano Aldo Manuzio ne ricavò una pregiatissima edizione. La sottovalutazione del contenuto del testo, si può ipotizzare, permise di farlo sopravvivere all’Inquisizione. C’è spazio anche per la dietrologia. Bisogna infatti tener presente un particolare: l’opera di Giulio Ossequente sopravvissuta ai nostri giorni, e rinvenuta secoli dopo la caduta di Roma, è parziale. In origine doveva essere ben più vasta…

(Foto: PhotoFunia)

Fonte: http://notiziefresche.info/

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