Foto: RIA Novosti | |
La caduta del cargo russo “Progress” ha avuto un effetto devastante sui vertici dell’Agenzia spaziale nazionale.
L’incidente e’ avvenuto il 24 agosto, quando al sesto minuto di volo, il Progress M-12 M ha avuto un improvviso mutamento di rotta ed e’ precipitato nella regione di Altai.
La zone e’ stata subito circoscritta dalle autorita’ per impedire che gli abitanti facessero collezione di souvenir con i resti del vettore. E questo per due motivi: primo, perche’ l’analisi accurata di ogni frammento potra’ far luce sulle cause del disastro. E in secondo luogo, per evitare danni alla popolazione nel caso che il combustibile altamente tossico non sia del tutto bruciato nell’atmosfera.
Comunque, si e’ trattato di una precauzione, forse eccessiva, dice il rappresentante della RosKosmos, Aleksandr Dvurecenskij:
Abbiamo potuto seguire il disastro visualmente e sul radar. Quanto abbiamo visto ci dice che il vettore e’ esploso in aria. Sulla terra sono caduti soltanto piccoli frammenti avvolti dal plasma in fiamme. Comunque pensiamo che i pezzi metallici finiti a terra non siano pericolosi per l’ambiente e per l’uomo.
La catastrofe del Progress rappresenta il quarto disastro degli ultimi mesi. Nel dicembre scorso nel Pacifico sono caduti tre satelliti del sistema di navigazione Glonass. In febbraio per un guasto nel terzo stadio del satellite Briz-KM non e’ entrato in orbita l’Express-AM4, un apparecchio geodesico per applicazioni militari. La settimana scorsa si sono persi i contatti con un nuovissimo satellite per le telecomunicazioni.
Secondo dati ufficiali, queste perdite hanno un costo di mezzo miliardo di dollari, benche’, secondo alcuni specialisti, soltanto l’Express-AM4 potrebbe costare 600 milioni.
Ovviamente, tutti questi satelliti erano assicurati, ma nessuna assicurazione compensera’ il ritardo dei programmi relativi.
Dopo la perdite dei tre satelliti Glonass e’ caduta la testa del capo dell’Agenzia Spaziale, Anatolij Perminov. Adesso sono stati licenziati tutti i suoi piu’ stretti collaboratori. E sembra che non ci si fermi qui.
La Procura Generale si e’ interessata a tutte queste vicende e vuole capire il perche’ di queste catastrofi a catena.
Preoccupa particolarmente il fatto che mai in passato era stato registrato un guasto al cargo Progress.
Secondo le prime analisi, vi sarebbe stato un malfunzionamento nel terzo stadio del vettore Sojuz-U, prodotto a Voronezh.
In questa fabbrica attualmente sta lavorando una commissione interna d’inchiesta.
Dice il cosmonauta Aleksandr Aleksandrov:
Le cause sono ormai sistemiche, perche’ siamo venuti a trovarci senza ingegneri e operai qualificati. Non siamo riusciti a garantire il ricambio generazionale. Gia’ in passato noi avevamo proposto di incominciare a preparare i nostri futuri specialisti gia’ dagli ultimi anni di Universita’.
Inoltre, e’ stato deciso di rivedere radicalmente tutto il sistema di controllo. Vladimir Putin ha dato ordine di tornare ai rigidi sistemi di controllo esistenti in passato.
Dice l’esperto Boris Esin:
Durante il regime sovietico di norma qualsiasi manufatto veniva sottoposto ad un rigido controllo, fosse esso un’autovettura, un carro armato o un aereo. Un’apposita commissione dovra’ mettere a punto le nuove norme di controllo, fino a quel momento saranno sospesi tutti i lanci.
Queste misure pero’ non avranno conseguenze sulla Stazione spaziale internazionale. Prima di tutto, questa revisione non richiedera’ parecchio tempo. Inoltre sulla ISS esiste una riserva triplice di tutto cio’ che e’ necessario alla vita dei cosmonauti.
Dice il cosmonauta Roman Romanenko:
Le riserve di viveri, acqua, ossigeno, indumenti sono sufficienti per arrivare alla fine della spedizione finanche con un certo surplus per il nuovo equipaggio. Inoltre esiste la cosiddetta riserva intoccabile di viveri per 45 giorni, per un equipaggio di 6 persone. Tutto cio’ garantisce all’equipaggio in orbita una vita normale.
Aggiune Romanenko:
Dalla Stazione e’ possibile mettersi in contatto con un qualsiasi cellulare sulla Terra. I primi a chiamarmi sono stati proprio i cosmonauti in orbita. Volevano rincuorarci e dire che non erano affatto preoccupati.
Attualmente sulla Stazione vi sono tre russi, due americani e un giapponese. L’8 settembre tre faranno ritorno a Terra.
Dice il cosmonauta Gheorghij Grecko:
Non vi sono motivi di apprensione. La discesa a Terra avverra’ a bordo di una navicella pilotata.
Nemmeno la partenza della prossima spedizione subira’ dei ritardi. Alla RosKosmos e alla Nasa gli specialisti si dicono convinti che i vettori Sojuz sono affidabili e continueranno ad essere impiegati in nuove missioni.
Intanto le Agenzie spaziali di Russia, America, Europa, Canada e Giappone lavorano di concerto per valutare la situazione dopo il fallimento del cargo Progress.
Fonte: http://italian.ruvr.ruCommento di Oliviero Mannucci: Scusate la facile battuta, ma se continua così i moduli in questione dovranno essere ribattezzati: Regress è il nome che a mio avviso si addice di più!
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