Da anni si susseguono ormai nel sottobosco della comunità scientifica teorie che vogliono l'esistenza di un pianeta X denominato Nibiru nel nostro sistema solare. Le teorie che hanno per prima ipotizzato l'esistenza di questo corpo celeste, sono partite dall'osservazione di anomalie nel movimento degli altri pianeti, che risultavano modificare le proprie orbite a causa di una notevole forza gravitazionale esercitata da un non meglio identificato pianeta, di cui però non si avevano notizie ufficiali nella comunità scientifica. Ad oggi però diversi scienziati hanno alzato la voce per portare l'attenzione del mondo su questo mistero, e la Nasa ha da diversi anni iniziato un programma di ricerca proprio in questa direzione, se pur senza esplicitare in vero fine. Nella rete i risultati per "nibiru" e "pianeta x" sono milioni, alimentati anche dalle teorie di Zacharia Sitchin che, partendo dall'archeologia e dai documenti delle civiltà sumere è arrivato alla conclusione che esista tale pianeta.
Ciò che sicuramente però nessuno si aspettava era che il Vaticano si muovesse in questa direzione. Il Vaticano si interessa ufficialmente all'astronomia sin dal 1700, e ad oggi dispone di alcuni fra i più sofisticati e potenti osservatori astronomici sul nostro pianeta. In tanti ricorderanno l'intervista rilasciata alcuni anni fa dall'allora direttore della Specola Vaticana (il dipartimento astronomico del Vaticano) in cui il sacerdote, fedele amico dell'attuale Papa, affermava che gli umani dovevano comprendere che l'esistenza di esseri al di fuori del nostro pianeta era una realtà, e che nelle scritture antiche vi era traccia di queste creature sottoforma di quelli che gli ebrei chiamavano "angeli" (letteralmente "messaggeri").
Il Vatican Observatory Foundation, che dirige il progetto, avrebbe fatto realizzare questo telescopio per lo stesso scopo per cui fu progettato sia lo Sky Hole che i telescopi Spaziali IRAS e SILOE: dare la caccia ad un corpo celeste che orbiterebbe intorno ad una piccola stella nana Bruna, piccola sorella del nostro sole, denominata Dark Star
Il giornalista e ricercatore Cristoforo Barbato aveva già raccolto qualche anno fa da un gesuita che si era occupato dei progetti precedenti a Lucifer1 ed era rimasto anonimo: "Quello che posso dire è che il telescopio è stato costruito nel 1990 con lo scopo di studiare i corpi celesti ‘anomali’ in avvicinamento alla terra, analogamente a quanto fatto per esempio dalla CIA, che tra i tanti suoi ‘occhi segreti’ annovera il telescopio gemello di Hubble, SkyHole 12.Inoltre il SIV fu avvisato durante gli incontri con Pio XII dell’avvicinamento di un corpo celeste al sistema solare ospitante una razza aliena evoluta e molto bellicosa. Seppi ben presto che il materiale che dovevo ricevere qui a Roma ed elaborare al computer era molto interessante e segretissimo. Fu durante l’elaborazione di alcuni dati e informazioni provenienti da questo radiotelescopio che una sonda inviata nello spazio remoto, inserita all’interno di un programma di esplorazione spaziale avviato nei primi anni ‘90 denominato SILOE, aveva fotografato un pianeta di dimensioni enormi in avvicinamento al sistema solare. I dati furono ricevuti in Alaska nel mese di ottobre del 1995."
Fonte: http://www.paid2write.org
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