Alla centrale di Fukushima Daiichi l’incidente nucleare, innescato dal terremoto e tsunami dello scorso 11 marzo è tutt’ora in corso. Mi preme specificarlo perché sembra che la notizia essendo sparita dai mainstream nazionali sia anche sparita dalla realtà. Purtroppo per i giapponesi e noi tutti non è così.
Corinne Lepage , coraggiosa eurodeputata francese (nonché ex ministro per l’Ambiente con il governo di destra di Juppé) ha visitato la Prefettura di Fukushima dal 29 agosto al 2 settembre e dell’esperienza riporta una testimonianza allarmante. Ne scrive su Rue89 (De retour de Fukushima, où le silence et les mensonges tuent - Ritorno da Fukushima dove il silenzio e le bugie uccidono) e ha rilasciato una breve intervista a 20minutes.
Oggi il Giappone è un paese che nonostante tutto prova a reagire: ad esempio hanno ridotto drasticamente i consumi elettrici. Il punto, però, è che nessuno materialmente li aiuta. Sono lasciati al loro destino sopratutto i residenti della Prefettura di Fukushima a cui non sono state date informazioni né indennizzi per abbandonare la zona contaminata. Ricevono per ora solo false rassicurazioni mentre all’aeroporto di Tokyo sono bloccati ancora 40mila dosimetri per cui ancora troppe persone non conoscono di fatto a quale livello di radiazioni sono sottoposte. Non è migliore l’informazione che giunge in Francia, spiega l’eurodeputata, poiché le notizie sono filtrate dalle lobby del nucleare per cui la verità ci viene nascosta. Lepage è riuscita a fotografare la situazione visitando i luoghi e parlando con le persone e toccando con mano come si vive a Fukushima. Ha incontrato oltre a gente comune, rappresentanti di associazioni e gruppi, anche il segretario all’Ambiente, il vice ministro all’Ambiente e il vice governatore di Fukushima.
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