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Monday, December 5, 2011

L’acqua radioattiva di Fukushima nell’oceano

5 dicembre 2011

Rischiosa e non prevista la perdita durante le operazioni di raffreddamento


Un lavoratore di una società che sta lavorando al sito di Fukushima per le operazioni di decomissioning ha scovato una significativa perdita d’acqua radioattiva in una delle strutture adiacenti il reattore principale; perdita importante che di certo è già penetrata fin nell’Oceano Pacifico, data la vicinanza della centrale di Fukushima al mare. Si tratta di acqua ad altissimo tasso radioattivo, un milione di volte più di quanto sarebbe permesso dalle norme statali sulla sostenibilità delle radiazioni.

UNA NUOVA CRISI – La perdita è partita dal sistema di raffreddamento che sta pompando acqua dentro il reattore per arrivare al cosiddetto “cold shutdown”, lo spegnimento a freddo della centrale che potrà ritenersi effettuato laddove l’acqua inserita nel nucleo smetta di bollire. Un sistema getta acqua sul combustibile in fusione di Fukushima, un circuito la purifica di continuo e la rigetta nel serbatoio di contenimento per mantenere il nocciolo “a bassa temperatura”, dice la rivista internazionale dell’Asahi Shinbun; proprio da questo circuito si è verificata la perdita, che ha portato alla fuoriuscita di qualcosa come 220 tonnellate di acqua, di cui almeno 45 sono già probabilmente cadute nell’Oceano. Si tratta di acqua “pesantemente purificata” ma comunque molto più radioattiva del tasso tollerabile, visto che “il livello di cesio nell’acqua sversata è di 45mila becquerels”, molto più del consentito come abbiamo visto; il tasso di stronzio radioattivo sarebbe ancora più alto, scrive il New York Times.

ACQUA CONTAMINATA – L’acqua ha iniziato ad accumularsi in una stanza adiacente al circuito di raffreddamento; appena se ne sono accorti, i lavoratori della centrale hanno spento il sistema, e la perdita è cessata. Ma dalla stanza, “attraverso fessure del pavimento”, l’acqua è filtrata all’esterno e con ogni probabilità caduta nell’oceano. Il tutto si sarebbe verificato in pochissimo tempo, visto che l’ultimo controllo risale a sabato e tutto andava bene; poi, ieri, la stanza era piena d’acqua, segno che la perdita si è verificata “sabato sera o al massimo domenica mattina” ed è stata più che massiccia, come abbiamo detto. La compagnia rassicura, ora, dicendo che comunque nei serbatoi della Tepco, nonostante il circolo dell’acqua sia stato spento, rimangono “10mila litri d’acqua” a disposizione, dunque il processo di raffreddamento non subirà “alcun raffreddamento”. Per ora la fuoriuscita è stata fermata con “sacchi di sabbia”, mentre la società afferma di star esplorando “altre vie per fermare lo sversamento”; l’acqua del mare è stata analizzata e il livello di radiazioni registrato dopo questo incidente sarebbe di “poco superiore” a quanto già misurato. In ogni caso, l’acqua fuoriuscita è decisamente pericolosa.

Tommaso Cardarelli

Fonte: http://www.giornalettismo.com

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