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Friday, December 16, 2011

NASA a caccia di comete bianche

Come nel romanzo di Melville, un arpione per afferrare lo sfuggente oggetto celeste. L'agenzia spaziale USA sta testando il meccanismo sulla Terra

Roma - Mentre continua a battere la strada già tracciata in passato con i rover marziani e gli esperimenti planetari "in loco", NASA è altresì impegnata a progettare sistemi innovativi in grado di recuperare esemplari di rocce dalle comete per riportarli sulla Terra e studiarne la composizione in dettaglio.

L'agenzia spaziale statunitense è apparentemente orientata a impiegare un meccanismo ad arpione, dove una sonda si aggancia alla cometa da studiare "sparando" un maglio di acciaio con forza sufficiente a penetrare la superficie dell'oggetto celeste. Gli esemplari di roccia raccolti vengono poi recuperati assieme al contenitore presente nel corpo dell'arpione, e riportati dalla sonda sulla Terra per lo studio da parte degli ingegneri NASA.


Al momento l'agenzia USA è occupata a testare il nuovo sistema di arpione spaziale presso il Goddard Space Flight Center, usando una grossa balestra di acciaio capace di generare una spinta di oltre 450 chilogrammi per sparare l'arpione in un contenitore che simula la composizione interna di una cometa.

Prima che l'arpione spaziale prenda il volo, però, c'è ancora parecchio lavoro di ricerca da fare: gli ingegneri NASA devono ancora risolvere i problemi alla sonda agganciata derivanti dalla rivoluzione veloce ed erratica che caratterizza le comete, così come occorre calcolare con precisione quale forza verrà alla fine impressa all'arpione nello spazio. Una cosa appare al momento certa: al posto di una balestra, in una eventuale missione dal vivo, l'arpione verrà sparato da un cannone di qualche tipo.

Alfonso Maruccia

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