Non rendere note le ricerche riguardanti super-virus letali. Dopo l'ultima scoperta realizzata dai ricercatori dell'Erasmus Medical Centre di Rotterdam (Paesi Bassi) sul pericolosissimo virus dell'H5N1, il National Science Advisory Board for Biosecurity ha invitato due pretigiose riviste scientifiche, Science e Nature a non pubblicare i contenuti degli studi, che, se riprodotti dai terroristi, potrebbero dar loro in mano vere e proprie armi di distruzione di massa.
Numerose sono le polemiche sulla questione, ma facciamo un passo indietro. A fine novembre, gli studiosi di Rotterdam avevano annunciato di aver ricreato in laboratorio un virus pericolosissimo, una variante del virus H5N1 realizzato con 5 sole modificazioni genetiche. Allora, il responsabile della ricerca, Ron Fouchier affermò: "Ora sappiamo a quali mutazioni guardare in caso di un focolaio simile, in modo tale da fermare il focolaio stesso prima che sia troppo tardi. Inoltre, la scoperta potrà aiutarci a sviluppare in tempo le vaccinazioni e i farmaci."
Non ci sono dubbi sul fatto che le finalità di tali esperimenti siano nobili e che nelle mani giuste, tali scoperte potrebbe consentire di fare passi avanti nella lotta contro alcune malattie e contro alcuni organismi patogeni.
Ma secondo il National Science Advisory Board for Biosecurity divulgare i dettagli delle scoperte potrebbe rivelarsi controproducente e potrebbe mettere a repentaglio la vita delle persone. Come si legge sul New York Times, la richiesta, da parte dell'organo consultivo ufficiale Usa, si riferisce agli esperimenti condotti non solo in Olanda ma anche negli gli Stati Uniti, presso l'Università del Wisconsin-Madison.
È chiaro che l'ente non può censurare le riviste, ma solo invitarle al buon senso. Non si sono fatte attendere le risposte dei responsabili delle testate. Il direttore di Science, Bruce Alberts, ha detto che il giornale sta già prendendo sul serio le raccomandazioni e probabilmente non divulgherà alcune informazioni, ma solo a patto che "il governo crei un sistema in grado di fornire le informazioni mancanti a tutti scienziati che ne hanno bisogno”.
"Questa scoperta mostra che è molto facile far evolvere questo virus ad uno stato estremamente pericoloso che può essere trasmesso 'in aerosol'” spiega, dove per aerosol si intende la trasmissione attraverso l'aria, quindi per colpa anche di colpi di tosse o starnuti.
Entrambi gli studi sul pericoloso virus sono stati finanziati dai vari National Institutes of Health. L'idea alla base della ricerca era quella di cercare di scoprire quali cambiamenti genetici avrebbero potuto rendere il virus più facilmente trasmissibile. In questo modo, gli scienziati sarebbero stati in grado di identificare i cambiamenti nel virus, considerandoli segnali di avvertimento per l'avvio di una pandemia.
Francesca Mancuso
Fonte: http://nextme.it
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