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Sunday, December 18, 2011

C'è acqua su Marte?

5 anni fa, il primo sospetto che sul Pianeta Rosso possa esserci acqua (e magari vita). Ora lo sappiamo con sicurezza: niente cascate, ma del ghiaccio

di Tiziana Moriconi

Michael Malin ha lasciato il suo studio, a San Diego, nella sede della Malin Space Science Systems e ora si trova a parlare davanti a un gruppo di giornalisti e scienziati, a una conferenza stampa indetta dalla Nasa presso il Jet Propulsion Laboratory di Pasadena. Sta proiettando delle fotografie: il pendio scosceso di una gola marziana appare in due immagini catturate dallo stesso strumento (la sua Mars Orbiter Camera) e con la stessa angolazione, ma a sei anni di distanza, nel 1999 e nel 2005. Due scatti identici, ma nella seconda c’è qualcosa che nella prima non c’è: due strisce quasi bianche, dai contorni indefiniti. Malin e gli altri della Nasa non possono ancora averne la certezza, ma quelle linee hanno tutto l’aspetto di due depositi lasciati dall’ acqua. La parola magica era stata pronunciata e, inevitabilmente, aveva fatto molto rumore.

Era il 6 dicembre 2006 e il giorno dopo i giornali di mezzo mondo riporteranno la scoperta che su Marte scorre ancora il prezioso liquido. Alcuni titoleranno con un forse, altri ci metteranno un punto interrogativo, ma il sasso era stato lanciato: per la prima volta erano state individuate delle tracce che indicavano la possibile presenza, in tempi recenti, di acqua allo stato liquido sulla superficie marziana. E, quindi, di vita.

Non per smorzare gli entusiasmi, ma oggi, 5 anni di distanza, davanti a 46 anni di fotografie e a scansioni 3D della superficie marziana, sappiamo che difficilmente troveremo rivoli e cascate. Siamo sicuri che la molecola più ricercata dello Spazio si trova su Marte, ma in forma solida (cioè ghiaccio) sotto i poli. Possiamo anche affermare (con un grado di incertezza non troppo grande) che, se non altro in passato, dell’ acqua scorreva realmente sul pianeta, almeno nel sottosuolo. È il motivo per cui per l’atterraggio di Curiosity - la sonda Nasa lanciata lo scorso 26 novembre e che arriverà su Marte il prossimo agosto - è stato scelto il luogo che più verosimilmente ospitava acqua (e vita).

Il dubbio che su Marte ci potessero essere dei processi geologici ancora attivi era sorto nel luglio del 2000, con l’osservazione di un primo solco che sembrava tracciato da un flusso. Ne furono osservati molti altri, ma il punto era: quanto erano giovani queste formazioni? Malin e gli altri di Pasadena si erano posti proprio questa domanda e la Mars Orbiter Camera era lo strumento per capirlo. Montata sul Mars Global Surveyor, che girava intorno al pianeta, ha inviato immagini degli stessi luoghi fino al 2005.

Ed eccoci, nel 2006, davanti alle immagini di due solchi lunghi centinaia di metri che nelle foto del 1999 non c’erano. Si trovano nell’emisfero Sud, una su un cratere del gruppo Centauri Montes, l’altra nel cratere Terra Sirenum.

La forma di questi depositi è quella che ti aspetteresti di vedere se il materiale fosse stato trasportato da un flusso d’acqua”, riporta il comunicato stampa della Nasa.

Certo, l’atmosfera di Marte è così sottile e le temperature sono così basse che l’acqua allo stato liquido non può persistere sulla superficie: evapora o gela velocemente, a meno che non vi siano disciolti degli altri elementi…

Queste immagini, da sole, non possono provare che dell’acqua scorre su Marte, perché la forma dei depositi potrebbe essere dovuta ad altri fenomeni. Ma sono la prima intrigante prova che potrebbe anche essere accaduto. Mentre la superficie di Marte è estremamente secca, un flusso di acqua potrebbe essere sgorgato dal sottosuolo e aver percorso un piccolo tratto prima di congelare in qualche momento di questo ultimo decennio. Curiosity avrà da scavare.

Fonte: http://daily.wired.it

Commento di Oliviero Mannucci: Non mi stancherò mai di dirlo, l'ho abbondantemente scritto su questo blog e anche in alcuni articoli su riviste cartacee ( vedi Astromisteri). E' dal 1976 che le Viking hanno fotografato su Marte la presenza di brina. La NASA da tempo sa che su Marte c'è acqua e anche vita. La temperatura media del pianeta è -63°C, ma all'equatore, d'estate la temperatura può salire anche a più di 20°C, quando sale il Sole. Nel range di tempo che va da O°C a +10°C, la brina e il ghiaccio d'acqua appena sotto la superficie assumono per breve tempo forma liquida, poi superati i +10°C l'acqua evapora a causa della bassa pressione. Quando la temperatura scende sotto i 0° C, non è detto che debba per forza ghiacciare, dipende dalla concentrazione di sale presente in essa, più è alta e più tardi congelerà. Ron Levin, astrofisico del JPL, alcuni anni fa fu richiamato dalla NASA per aver reso pubbliche alcune fotografie di pozzanghere marziane che io ho pubblicato sia su questo blog che su Astromisteri. Su Marte ci sono quindi pozze di acqua più o meno liquida. Nel sottosuolo dove le temperature sono più alte, non solo c'è grande abbondanza di acqua liquida ma sono presenti forme di vita un pò più complesse dei batteri, che producono il famoso metano trovato sul pianeta rosso alcuni anni fa. Questo però solo in alcune zone specifiche del pianeta. Le notizie che vi ho fornito, mi sono state date da miei informatori che non posso rivelare, pena il loro licenziamento dal posto di lavoro. Chi vivrà vedrà!

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