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Tuesday, December 13, 2011

USA: sgravi fiscali per l'invio delle ceneri in orbita

L'iniziativa ha lo scopo terreno di attirare il turismo nella regione dove si trova la base missilistica della Nasa di Wallops Island. Nel sottosuolo di Marte possibile vita microbica

ROMA - Cenere alla cenere, ma meglio se in orbita: quanto meno, il caro estinto potrà usufruire di un massimo di 8mila dollari di sgravi fiscali, postumi ma non per questo meno efficaci, grazie a un progetto di legge in discussione nello stato americano della Virginia.
L'iniziativa ha lo scopo terreno di attirare il turismo nella regione dove si trova la base missilistica della Nasa di Wallops Island, uno dei siti storici del programma spaziale statunitense e rampa di lancio per l'estrema missione.

A dominare il settore è la texana Celestis, che ha proceduto finora a una decina di «voli commemorativi», con un tariffario che va dai mille dollari di un ultimo volo suborbitale di andata e ritorno dalla Terra ai 10mila di un biglietto di sola andata sulla Luna; ma in programma a partire dal 2014 è anche il «viaggio celeste eterno», 14mila dollari per grammo di cenere con destinazione là deve nessun uomo è mai giunto prima, almeno da vivo.
Non a caso tra le celebrità che hanno scelto il funerale spaziale figurano - oltre all'inventore dell'Lsd, Timothy Leary - il creatore di Star Trek, Gene Roddenberry, uno degli attori della serie, James Doohan, e l'astronauta Gordon Cooper.

Nel sottosuolo di Marte possibile vita microbica - Ci potrebbe essere vita microbica nel sottosuolo di Marte. Lo sostengono scienziati australiani che hanno paragonato le condizioni di vita sul pianeta rossa a quella sulla terra. Secondo gli esperti dell'Università nazionale d'Australia guidati da Charley Lineweaver, il 3% del volume di Marte, in particolare nel sottosuolo, potrebbe ospitare forme viventi o altri organismi viventi (la terra non supera l'1%).
«Siamo riusciti a realizzare una compilazione esaustiva», ha affermato Lineweaver. «Abbiamo preso quasi tutte le informazioni di cui disponiamo, le abbiamo assemblate e ci siamo chiesti: i dati di insieme sono coerenti con la vita su Marte?», ha spiegato l'astrobiologo. «E la risposta è sì. Vaste regioni di Marte sono compatibili con la vita terrestre», se paragoniamo le temperature e la pressione terrestre a quelle del pianeta rosso.
Per Lineweaver, il cui studio è stato pubblicato oggi sulla rivista scientifica Astrobiology, le deboli pressioni e le temperature che regnano (-60°) sulla superficie di Marte non permettono all'acqua di raggiungere lo stato liquido. Al contrario, nel sottosuolo del pianeta rosso, la pressione sarebbe sufficiente per permettere di avere acqua. Non solo, ma il calore emesso dal nucleo di Marte garantirebbe ai batteri e agli altri micro organismi di svilupparsi, ha sottolineato l'esperto.
La presenza dell'acqua su Marte, sottoforma di argilla idratata o di ghiaccio, è stata provata dalle sonde statunitensi lanciate a partire dagli anni '70, ma, fino ad ora, nessuna traccia di vita organica è stata rilevata.

Fonte: http://www.diariodelweb.it

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