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Saturday, September 10, 2011

Nube di Chernobyl, i francesi rinunciano al processo per la verità

la cartina della sicurezza sulla nube di chernobyl allontanata dalla frontiere francesi

Ieri la Corte d’appello di Parigi ha accolto la richiesta del non luogo a procedere nei confronti di Pierre Pellerin, ex capo del SCPRI il Servizio di protezione dalle radiazioni in Francia e unico imputato al processo per i danni causati dal passaggio della nube radioattiva di Chernobyl. L’accusa nei confronti di Pellerin era di aver fornito informazioni rassicuranti che non combaciavano con la gravità della situazione. Furono diffusi in Francia comunicati stampa con allegate cartine geografiche che mostravano come i venti portati dall’anticiclone avessero tenuto lontano la nube dai confini francesi. Ovviamente le cose non andarono così e la Francia subì la contaminazione proprio come la Grecia, la Svezia, la Finlandia e l’Italia. Solo che ai francesi non fu detto tempestivamente e non ebbero modo di proteggersi continuando a consumare cibi contaminati.

La richiesta di un processo fu avanzata nel 2001 dopo che diverse associazioni di cittadini, su tutti l’AFMT Association Française des Malades de la Thyroïde con molti iscritti in Corsica, la regione che più di tutte subì il devastante passaggio della nube, misero assieme i dati epidemiologici per dimostrare la correlazione tra aumento delle malattie della tiroide e passaggio della nube. Ma evidentemente non è servito, anche se l’associazione però, con i corsi in testa, annuncia che ricorrerà in Appello e alla Corte europea dei Diritti dell’uomo.

Ma facciamo un passo indietro per ricostruire la storia. I fatti, naturalmente, risalgono a 25 anni fa quando all’indomani dell’incidente nucleare del 26 aprile 1986 da Chernobyl giunse su tutta Europa la nube densa di ceneri radioattive. La gravità della situazione, però, agli inizi, in Francia o fu messa coscientemente a tacere o tutto fu sottovalutato incoscientemente: ma non essendo stato ammesso il processo non si potrà stabilire la verità. Di fatto c’è la cronaca raccontata puntualmente dai media dell’epoca. Il presidente era Jacques Chirac, Alain Carignon era ministro all’Ambiente e Pierre Pellerin, era a capo del Service central de protection contre les rayonnements ionisants. Ebbene, in quelle circostanze furono fornite ai francesi cifre della contaminazione che non corrispondevano alla gravità reale, che sarebbe poi emersa in seguito.

Fonte: http://www.ecoblog.it

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